Protagonisti delle Relazioni Generative e la nuova cultura dell’invecchiamento
Cosa significa invecchiare? E come si può contrastare attivamente l’invecchiamento salvaguardando la funzioni mentali e fisiche, e preservando il più a lungo possibile l’autonomia della persona?
Ancora oggi l’invecchiamento viene considerato un problema per gli individui che avanzano negli anni e una minaccia per le società che devono sostenere l’aumento dei costi sanitari connessi e i relativi sistemi pensionistici. Gli anziani sono una ricchezza di inestimabile valore, fonte inesauribile di conoscenze e competenze, che possono essere messe a disposizione e condivise come nuova risorsa e possibilità.
La sfida di questi anni è smantellare l’idea comune che identifica gli anziani come esseri “bisognosi”, attribuendo invece loro una nuova dimensione, dove le competenze e le conoscenze sono invece alla base per il mantenimento e lo sviluppo di reti di relazioni anche intergenerazionali.
Grazie al contributo tecnologico-scientifico-sanitario, inoltre, è possibile migliorare notevolmente le aspettative di vita, sia da un punto di vista medico che cognitivo.
Un dato su tutti: oggi in Italia possiamo vivere in media fino agli 83 anni con un’aspettativa di vita media verso i 93 anni. Oggi si contano in tutto il mondo 868 milioni di persone ultrasessantenni, pari al 12% della popolazione, con proiezioni che si spingono verso i 2,4 miliardi per il 2050, quando 21 persone su 100 avranno più di 60 anni.
Il percorso Protagonisti delle Relazioni Generative punta a costruire una nuova cultura dell’invecchiamento, superando gli stereotipi che fanno pensare agli ultrasessantacinquenni come consumatori di energie, risorse e servizi.
L’invecchiamento come risorsa, capace di creare relazioni positive, forte di una propria identità, in grado di creare legami e di produrre reti di relazioni significative nella comunità è un concetto fondante nel percorso Protagonisti Relazioni Generative.
Vieni a frequentarlo gratuitamente: si riparte da ottobre.